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- da Valentina Cornacchio
Economia Circolare: il nuovo piano di azione europeo
INVESTIRE, RICERCA, 2050, NEUTRALITÁ AMBIENTALE, GAS A EFFETTO SERRA, DIRETTIVA REACH, DURABILITÁ RIUTILIZZARE, RIPARARE, RICICLARE, CONSUMATORI, IMBALLAGGI, BIOPLASTICHE E PLASTICHE BIODEGRADABILI E COMPOSTABILI, ELIMINAZIONE DELLE PLASTICHE MONOUSO, SPRECHI ALIMENTARI, CONVENZIONE DI STOCCOLMA SULLE SOSTANZE POP (Persistent Organic Pollutants), RIFIUTI PERICOLOSI, DIGITALIZZAZIONE.
Cos’hanno in comune tutte queste parole? Elementare! Stiamo parlando di ECONOMIA CIRCOLARE.
[…] l’UE deve accelerare la transizione verso un modello di crescita rigenerativo che restituisca al pianeta più di quanto prenda, adoperandosi a favore del mantenimento del consumo di risorse entro i limiti del pianeta, e dunque deve fare il possibile per ridurre la sua impronta dei consumi e raddoppiare la percentuale di utilizzo dei materiali circolari nel prossimo decennio.1
Così, in sole cinque righe, la Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, ci informa che ci sarà un radicale cambiamento nell’imprenditoria manufatturiera europea, che dovrà essere completato entro il 2050.
I fattori di successo saranno le PMI con le loro competenze specifiche, i CITTADINI che, finalmente, riceveranno prodotti di alta qualità, di più lunga durata, riutilizzabili o riciclabili, e il RESTO DEL MONDO, indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, guidato dalle competenze dell’UE.
Da dove si comincia a parlare di “sostenibilità”? Dalla fase di progettazione!2 E allora chiudete gli occhi e fate spazio all’immaginazione, all’eco-design, ovvero la progettazione di un prodotto finalizzata alla riduzione del suo impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita, e alla chimica verde, ovvero la progettazione di prodotti e processi chimici che riducano o eliminino l’uso o la generazione di sostanze pericolose. Immaginate di poter ricavare una nuova bio-vernice dalle bucce di pomodoro3, di poter ricavare una pellicola biodegradabile dalle proteine del latte da usare come compost casalingo dopo diciotto giorni4, di poter ricavare bioplastiche dagli avanzi dei carciofi o dai gusci di gamberetti5, di poter mangiare un bicchiere di alghe, dolcificanti naturali e coloranti derivanti da frutta e verdura6, dopo aver bevuto; o ancora, di poter riciclare chimicamente le plastiche mediante nanoparticelle di platino7.
Ebbene, tutto quanto sopra esposto è realtà! Si tratta di progetti realizzati o in via di realizzazione, che servano da ispirazione per tutti.
La Commissione elenca poi, le principali catene di valore dei prodotti: elettronica e TIC, batterie e veicoli, imballaggi e plastiche8, prodotti tessili, costruzione ed edilizia, prodotti alimentari, acque e nutrienti, ognuno di questi normato e regolato in maniera specifica.
Si tratta di categorie di prodotti interconnesse fra loro; si pensi ad una realtà industriale operante nel settore dell’affettamento e confezionamento di prodotti alimentari cotti e stagionati: partendo dai dispositivi elettronici mobili e fissi necessari, dagli impianti alle attrezzature di produzione, dalla ricezione di materie prime e semilavorati al trasporto di prodotti finiti, dall’utilizzo di divise aziendali, dalla ristrutturazione o costruzione di edifici produttivi, fino alla gestione dello scarto di produzione: tutte le suddette categorie coinvolgono una realtà aziendale fin qui descritta.
L’economia circolare non riguarda solo il settore in cui si opera: è un concetto più ampio che comprende ciò che si fa, come lo si fa e come lo si comunica all’esterno9.
Gli aspetti fondamentali che sono alla base del nuovo assetto legislativo sono1:
- Durabilità, riutilizzabilità, upgrading e riparabilità dei prodotti
- Eliminazione delle sostanze chimiche pericolose
- Aumento dell’efficienza energetica
- Aumento del contenuto riciclato nei prodotti, garantendo prestazioni e sicurezza
- Rifabbricazione e riciclaggio di elevata qualità
- Riduzione delle impronte carbonio e ambientale
- Limitazione prodotti monouso e lotta contro l’obsolescenza prematura
- Divieto di distruzione dei beni durevoli invenduti
- Responsabilità dei produttori circa le prestazioni dei prodotti per l’intero ciclo di vita
- Digitalizzazione delle informazioni relative ai prodotti
- Ricompense destinate ai prodotti in base alle prestazioni di sostenibilità.
Ma come si persegue la “sostenibilità”? Attraverso la digitalizzazione delle PMI e la relativa formazione di tutto il personale coinvolto.
Le nuove competenze digitali10 sono diventate, non più una possibilità, bensì una priorità per il successo aziendale.
di Valentina Cornacchio
1 COM(2020) 98 final: Un nuovo piano d'azione per l'economia circolare. Per un’Europa più pulita e più competitiva. COM(2019) 640 final: Il Green Deal europeo
2 Direttiva 2009/125/CE relativa all’istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia
3, 4, 5, 6 Neomateriali nell’economia circolare. Packaging, a cura di Piero Capodieci
7 Rethinking the science of plastic recycling, by Joseph E. Harmon – Argonne National Laboratory
8 Circular Plastics Alliance Strategia europea per la plastica nell’economia circolare
9 COM(2020) 102 final: Una nuova strategia industriale per l’Europa
10 European e-Competence Framework